
Il Partito Democratico pugliese deve riguadagnare anzitutto credibilità, e per farlo deve assicurare che ciò che viene detto, sia seguito dai fatti. Tralasciamo le incoerenze tra ciò che è stato detto su Vendola al congresso e ciò che si è fatto dopo; tralasciamo le dichiarazioni incomprensibili sull'acquedotto pugliese, tralasciamo le decisioni prese in assemblee regionali dove poi ognuno fa quel che gli pare, e tralasciamo pure le accuse senza esclusioni di colpi tra Blasi, Emiliano e Minervini, salvo poi mettersi tutti d'accordo per gli esecutivi e gli organismi.
Ma ora è giunto il momento di riaddrizzare la rotta...
I Giovani Democratici hanno cercato di coprire le pesanti falle del partito: abbiamo presentato un programma, abbiamo garantito ai nostri iscritti la possibilità di scegliere liberamente chi volevano votare alle primarie (ci mancherebbe ma è bene ricordarlo), abbiamo fatto la campagna elettorale per il partito prima che per i singoli candidati...insomma, pur senza apparire sui giornali, ci siamo messi nuovamente in gioco!
Abbiamo però peccato in una cosa: non siamo stati abbastanza duri nei confronti del nostro partito in quei momenti su citati che richiedevano una presa di posizione netta e dura! Alcuni probabilmente non l'hanno fatto per uguale incoerenza come su ricordato, ma la maggior parte è stata silente (colpevolmente e io in primis) perchè avevano a cuore le sorti del proprio Partito che si stava per presentare a importantissime elezioni regionali: per alcuni (me compreso) salvaguardare il partito significava anzitutto salvaguardare la, allora probabile, vittoria alle elezioni regionali.
Oggi fortunatamente le elezioni regionali sono vinte e Nichi Vendola è il nostro presidente, ma la crisi del PD non è finita; tuttaltro.
Come già detto il Partito deve anzitutto riguadagnare fiducia e credibilità nei confronti di iscritti e elettori. Due sono i banchi di prova a cui siamo chiamati:
1-Confermare le dichiarazioni fatte da Michele Mazzarano durante la campagna elettorale, chidendogli espressamente le dimissioni da consigliere regionale.
2-Porre grande attenzione sulle indichazioni che il partito dovrà dare per comporre la nuova giunta regionale, escludendo chi ha evidenti conflitti di interesse, confermando chi ha ben lavorato in questi 5 anni (penso anzitutto a Guglielmo Minervini, Elena Gentile e Mario Loizzo) e promuovendo una nuova leva di giovani alla prova dell'amministrazione. Su quest'ultimo punto siamo onestamente stanchi di essere sorpassati a destra e a sinistra.
Le elezioni sono passate e di fronte a noi ci attendono anni in cui proseguire radicamento e formazione. I GD di Terra di Bari non rimarranno fermi al palo a guardare ma saranno sempre protagonisti attivi della politica, perchè, come ci insegna il mitico Giorgio Gaber, "libertà è partecipazione!" e io aggiungo: "SEMPRE, e non solo durante le campagne elettorali!"
Pierpaolo Treglia - Segretario Provinciale GD Terra di Bari