martedì 29 dicembre 2009

LETTERA APERTA A TUTTI I GD DI TERRA DI BARI SUL FUTURO DELLA NOSTRA PUGLIA

Scrivo questa lettera perché credo sia quanto mai opportuno, fare chiarezza in un quadro che più confusionario non potrebbe essere.
Nelle ultime ore e negli ultimi giorni, si è arrivati, spero, al culmine di questo caos. Il 22 dicembre Blasi lancia la candidatura di Michele Emiliano, il quale prima accetta a condizione dell’approvazione della legge regionale che gli consenta di non doversi dimettere da sindaco di Bari, poi dice di essere disponibile senza porre condizioni e infine ieri mattina, prima dell’assemblea, afferma che se non ci fosse stata l’unanimità attorno alla sua figura, avrebbe fatto un passo indietro. A favore della candidatura di Emiliano ci sono coloro che credono che senza un allargamento a UDC e IDV non si possa vincere. Dall’altra parte ci sono coloro che credono che non riconfermare il Presidente di Regione uscente sia un assist formidabile alla destra. Questo senza contare chi, invece di fare ragionamenti seri e oggettivi, porta avanti un nome sulla base di una tifoseria e di un personalismo quanto mai fuori luogo e sbagliato; da una parte e dall’altra. Dico di più, è proprio il personalismo esasperato, ovvero il modello Berlusconiano, che ci porta a questo stallo. Emiliano e Vendola sono due grandi personalità, ma, e qui mi rivolgo in primis a Vendola, non può essere solo una figura umana e politica, a rappresentare un mondo che vuole essere, quanto meno, il 50% + 1 dei cittadini pugliesi.
Il punto quindi è chiaro: come vincere le elezioni regionali? Come evitare che Fitto torni a comandare in Puglia?
Facciamo un passo indietro di 6 anni: 2004, elezioni amministrative, il centrosinistra vince nelle provincie di Taranto, Brindisi, Bari, Lecce (la Bat non esisteva ancora) e nel capoluogo di regione, Bari. E’ la primavera pugliese, un vento di innovazione soffia forte sulla nostra regione e non solo. Andiamo avanti. 2005, elezioni regionali, il centrosinistra vince in TUTTE le regioni tranne Lombardia e Veneto. In Puglia, dove un anno prima avevamo vinto ovunque, il rivoluzionario gentile Nichi Vendola vince col 49,84 contro il 49,24 di Fitto. Meno di 15.000 voti di distacco. Praticamente Bitritto (non me ne voglia Gianvito). L’anno dopo l’Unione vince per soli 24.000 voti in tutta Italia. Cade Prodi, torna Berlusconi. E’ il 2008. E ora, elezioni amministrative del 2009, il centrosinistra in Puglia perde la provincia di Bari e di Lecce. Conquista la provincia di Brindisi e la città di Bari solo al ballottaggio. Il quadro è negativo: 5 provincie su 6 sono passate alla destra.
Proprio sulla base di questo quadro, Nichi Vendola, facendo leva anche su scandali e indagini della magistratura, azzera la giunta cercando l’ingresso di UDC e IDV. La risposta è netta: No, grazie. Da allora il dialogo tra il Presidente della Regione e queste due importanti forze politiche non c’è più stato. Nichi Vendola ha cercato, facendo forza della sua posizione di Presidente uscente, di allungare in avanti. Il PD ha cercato di frenare, consapevole che, nel quadro prima citato, un mancato allargamento avrebbe portato a una sconfitta più che probabile.
Il mio partito, all’indomani di un congresso regionale quanto mai esasperato e lacerante, è stato messo di fronte a una prova che avrebbe messo in difficoltà qualunque classe politica, figuriamoci una appena insediata. Lo dico in maniera chiara: non è stata all’altezza della situazione. I messaggi sono stati troppi e contraddittori, la linea è cambiata diverse volte senza riuscire a risolvere i nodi al pettine. Onestamente non so se qualcun altro al posto di Blasi avrebbe saputo risolvere un nodo così intricato. So però una cosa: IL PARTITO DEMOCRATICO E’ L’UNICO PARTITO CHE DISCUTE, ASCOLTA, PROPONE. NON C’E’ NESSUN ALTRO PARTITO IN PUGLIA CHE TIENE ASSEMBLEE IN CUI PIU’ DI 150 PERSONE HANNO DIRITTO DI PAROLA E DI VOTO SU UN TEMA COSI’ IMPORTANTE. E sull’Assemblea di ieri ci tengo a mettere una parola di chiarezza: UN CONTO E NON CONSENTIRE A ISCRITTI E DIRIGENTI DEL PD DI ASSISTERE ALL’ASSEMBLEA REGIONALE DEL LORO PARTITO, UN CONTO E’ APRIRE LE PORTE INDISCRIMINATAMENTE A CHIUNQUE. Conosco persone non iscritte al PD, miei personali amici, che sono venuti con l’intento di ascoltare. Purtroppo ne ho visti altrettanti accorsi con l’intento di manifestare. Questo è sbagliato. Non si può ridurre una discussione così seria, a un tifo da stadio aperto a cori e fischietti. C’erano ieri le condizioni per svolgere in serenità quell’Assemblea? Io c’ero e dico che NO, NON C’ERANO LE CONDIZIONI. L’Assemblea non sarebbe stata serena nemmeno se fosse stata a porte chiuse, figuriamoci in quelle condizioni.
Qui è in gioco il futuro della Nostra Regione. Il PD di Puglia, che ne dicano i giornali, sta cercando con gravi difficoltà, di non consegnare l’UDC al centrodestra, e al tempo stesso di non sconfessare i 5 anni di governo di cui siamo stati artefici e protagonisti. Ma portare avanti il resoconto di un governo regionale, certo positivo, ma siamo franchi, non esaltante, non può bastare a vincere le elezioni. Quante amministrazioni comunali sono state confermate pur avendo governato malissimo? E quante invece pur avendo portato risultati straordinari non hanno ricevuto il rinnovo di fiducia dall’elettorato?
L’UDC e l’IDV pongono pregiudiziali sul nome di Vendola rispetto alle quali è inutili aprire un dibattito. Come d’altronde è inutile farlo sul perché Nichi Vendola dovrebbe o meno, fare un passo indietro. Mi sento di dire che da entrambe le parti manca senso di responsabilità. Mi sento di dire, a titolo del tutto personale, che la mia vicinanza politica a Vendola mi porta a difenderlo, certo, ma allo stesso tempo so che SOLO A LUI, proprio per la fiducia che ho nei suoi confronti, e per l’amore che so lui nutre nei confronti dei cittadini pugliesi, potrei chiedere di fare un passo indietro, proprio per amore dei pugliesi. Questo non vuol dire che a fare passi indietro debba essere lui da solo. Le varie ipotesi formulate, tra cui quella di chiedere allo stesso Vendola di proporre un nome nuovo, assicurando d’altra parte a Vendola un ruolo di primo piano non solo in Puglia, potrebbe essere un nuovo punto di partenza. Questo sempre se non fosse praticabile la strada che per noi rimane la più convincente: SVOLGERE AL PIU' PRESTO PRIMARIE INTERNE O DI COALIZIONE.
Credo che alla luce del complicato e nuovo quadro politico, i GD di Puglia debbano tenere una loro Assemblea Regionale in cui, senza il peso di dover noi decidere il nome del candidato del centrosinistra, potersi esprimere liberamente e serenamente, analizzando criticamente lo scenario. Una classe politica giovane come la nostra, che si propone di poter essere la nuova classe dirigente di questa regione e di questo paese ha il dovere di esprimersi in merito a questioni così importanti. Lo deve fare senza lasciarsi coinvolgere dai leader e dai personalismi in campo. Lo deve fare con un unico presupposto, garantire alla nostra generazione un futuro migliore di quanto una vittoria della destra potrebbe mai offrirle.

Pierpaolo Treglia - Segretario Provinciale GD Terra di Bari